Rodengo dopo la Seconda Guerra Mondiale
Uno degli avvenimenti piu importanti del dopoguerra fu certamento il ripristino del comune autonomo, un modello cui si rifece anche Velturno nel promuovere il proprio distacco dal comune di Chiusa.
Certo, questa riconquista dell'autonomia comunale non avvenne senza tenace opposizione del comune di Rio di Pusteria. In un primo tempo il comune di Rio accordo a Rodengo una propria amministrazione frazionale, ossia un autonomo diritto d'uso dei propri beni patrimoniali. Gli abitanti di Rodengo si ricordavano molto bene come sotto il fascismo nel bosco della frazione erano stati abbattuti 13.000 metri cubi di alberi, senza che il comune investisse una lira del ricavato nel loro territorio; anzi, qualcuno ancora oggi ritiene che con quel danaro Rio di Pusteria abbia abbellito il proprio centro abitato selciando anche le strade.
A partire dal 1952 iniziarono le ardue "manovre" per staccare Rodengo dal comune di Rio. In modo particolare si impegnarono nell'intento Leo Rastner - che gia nell'ultima legislatura (1922) antecedente all'avvento dei fascismo era entrato nel consiglio comunale ed anche nell'infelice epoca delle opzioni e della Seconda Guerra Mondiale si era dimostrato politicamente attivo - l'amministrazione frazionale ed il decano Anton Reier, il quale anche per conto della chiesa locale riteneva vantaggiosa una rivalutazione del comune in quanto sede del decanato.
Nonostante l'esito negativo delle votazioni cui partecipo l'intera popolazione del comune di Rio - a Rodengo furono 420 i voti a favore della ricostituzione dei comune e 13 quelli contrari - il consiglio regionale decise a favore di Rodengo. Con la legge regionale dei 14.12.1955 venne ripristinato il comune autonomo di Rodengo. Poiché la situazione comunale si era bloccata all'epoca precedente all'era fascista, anzi si era aggravata anche per mancanza di mezzi finanziari, le nuove amministrazioni del comune ebbero il loro bel d'affare per rivitalizzare la comunitá. Ció che hanno raggiunto sino ad oggi non e poca cosa era ricondotto anche all'iniziativa saggia e lungimirante dei vari sindaci:
Leo Rastner, Astner (1956-1969)
Franz Amort, Graa (1969-1970)
Anton Josef Faller, Leier (1970-1974 e 1985-1990)
Franz Mutschlechner, impiegato forestale (1974-1985)
Gottfried Silgoner, disegnatore tecnico (dal 1990 a 2005)
Faller Klaus, contadino (dal 2005)
Allo scopo di garantire una copertura finanziaria il diritto d'uso del bosco „Bannwald“ venne sottoposto direttamente al comune e nel 1970 nuovamente ad un'amministrazione speciale.
Un particolare impegno fu dedicato alla costruzione e all'ampliamento delle strade, al sottopasso della ferrovia a Rio, alle condotte d'acqua, all'impianto d'irrigazione, alla rete elettrica e telefonica. Ogni maso oggi ha la sua bella strada d'accesso. Nel 1953 venne riaperta la banca rurale Raiffeisen; si promosse la nascita di varie associazioni ed anche la vita ecclesiale trovo nuovi impulsi. L'edificio scolastico fu ristrutturato in modo funzionale e si aprí anche una casa materna. Venne costruito anche il nuovo municipio e la casa delle associazioni e a disposizione degli abitanti e degli ospiti. La salvaguardia dell'ambiente e favorita anche dalla nuova canalizzazione; ci si accinge ormai alla realizzazione di nuovi progetti, come ad esempio la costruzione di un edificio pluriuso.
Particolarmente amichevoli sono i rapporti con Mainz-Finthen in seguito al gemellaggio ne1 1977, e dal 1984 con il comune di Gnadenwald nel distretto di Hall in Tirol.